Creazione: opportunità o disegno?
- creazione, design, Rinaldo Ceccano
- Rinaldo ceccano
- Marzo 10, 2019
All’inizio, Dio ha creato i cieli e la terra. La terra era senza forma e vuota, e l’oscurità era sopra la faccia dell’abisso. E lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. Bibbia, Genesi. Per la fisica e la scienza in generale, l’11 febbraio 2016 è una data storica importante, che segna la conferma dell’esistenza di onde gravitazionali, prevista quasi un secolo fa da Albert Einstein. Questa scoperta ci permetterà di capire non solo come e perché l’universo si sta espandendo, ma perché lo sta facendo ad un ritmo sempre crescente, come previsto nella teoria del Big Bang. Questa teoria è il modello prevalente per spiegare l’origine dell’universo, rintracciando la sua nascita all’esplosione circa 15 miliardi di anni fa di un singolo punto di temperatura e densità infinite. Una delle prime domande che avrebbe attraversato le menti dei nostri lontani antenati deve essere stata, da dove e perché è nato questo nostro mondo? Seguito da, qual è il suo scopo, i suoi obiettivi? Le civiltà di tutti i tempi hanno avuto varie risposte nei loro miti e leggende e nelle loro credenze religiose e filosofiche.
Da quando ha iniziato a muovere i primi passi, la scienza, nel suo studio del comportamento della materia, è stata alla ricerca di una risposta obiettiva e incontrovertibile, arrivando finalmente alla domanda fondamentale, come è nata la vita dalla materia? O, più precisamente, come è possibile che la capacità della mente umana di giudicare ciò che è giusto abbia le sue origini nella materia inanimata? Può essere tutto ciò che accade nell’universo dopo che il primo istante della creazione ha il suo fondamento logico, o il suo design, o se tutto è avvenuto unicamente come risultato di una sequenza di fenomeni fisici fortuiti?
Gli astronomi, i medici, i chimici, i fisici, i biologi, i paleontologi e così via hanno tutti lavorato per contribuire con il loro acaro a decifrare le tracce della vita in un universo in continua evoluzione. Come punto di partenza dell’universo, gli astrofisici prendono i primi miliardesimi di secondo dopo la creazione, in un momento in cui l’intero universo era incredibilmente piccolo, miliardi e miliardi di volte più piccolo del nucleo di un singolo atomo perfino.
La differenziazione degli ominidi dalle scimmie antropomorfe avvenne circa 4,5 milioni di anni fa. La discesa con modifica (l’espressione preferita di Darwin per l’evoluzione) di questa specie ha successivamente dato origine, tra l’altro, all’homo habilis, all’homo erectus e all’homo sapiens neanderthalensis. In tempi molto più recenti l’uomo moderno o l’homo sapiens sapiens (come lo chiamano gli antropologi) entrano nell’arena. Secondo i ritrovamenti paleontologici questi ultimi arrivati distrussero la civiltà di Neanderthal circa 40.000 mila anni fa. Poi circa 10.000 anni fa l’addomesticamento degli animali selvatici, così come la coltivazione di piante selvatiche per renderli commestibili, innescarono la rivoluzione neolitica e portarono ai primi insediamenti urbani umani. Così un frammento di materia univoco e unicamente modificato esercitava un dominio.