Sezze diventa Città della Pace con Setiam

I Sindaci uniti per la Pace si incontrano a Sezze. Con il seminario organizzato da Setiam per esplicitare la voce dei nostri territori in merito alla tragedia della guerra Sezze diventa Città della Pace.

 

L’inadeguatezza della guerra, l’inevitabilità della negoziazione.

La guerra è inadeguata. Il negoziato è inevitabile. La morte è inaccettabile. Le mancanze sono incolmabili. Questi sono i principi cardini del pensiero di Giorgio La Pira, il Sindaco Santo di Firenze che per primo comprese che gli amministratori delle Città devono muoversi in prima persona per evitare i conflitti e affermare il principio della diplomazia. Il seminario nasce dal mio ardire di immaginare Quirino Briganti che guida una delegazione di nostri Sindaci a Mosca e Kiev. Altresì, nel mare magnum dello scetticismo e della rassegnazione, ho l’ardire di pensare che da Sezze parta un input che muova la diplomazia italiana che sia in grado di coagulare la diplomazia europea che avvii la diplomazia planetaria.

 

Giorgio La Pira

 

Sezze diventa Città della Pace forte del pensiero di Giorgio La Pira

Il seminario organizzato da Setiam ha ottenuto il patrocinio della Fondazione Giorgio La Pira che studia e diffonde il pensiero del Sindaco Santo. La Fondazione fiorentina supporta e sostiene l’iniziativa promossa da Setiam di unire i Sindaci per la Pace. Durante la guerra fredda La Pira osservava che le città possono diventare «soggetti creatori della civiltà nuova dell’Europa e del mondo». Occorre, allora, «unire le città per unire le nazioni», diceva. «Unitevi! Premete dalla base dei Comuni sul vertice degli Stati, operate perché scompaia l’equilibrio del terrore» ( Il sentiero di Isaia). 

 

Sezze diventa città della Pace da amare, cercare e costruire ogni giorno

L’ambizione è che Sezze diventi Città della Pace nel concreto perchè da qui parta una iniziativa più ampia. Una idea potrebbe essere di organizzare cento o più sindaci italiani (ed europei) che si convochino e si riuniscano a Kiev e a Mosca come germe di una forza di interposizione nonviolenta. Un altra idea potrebbe essere di delegazioni di sindaci che nello stesso momento si presentino contemporaneamente presso tutte le ambasciate russe e ucraine dell’unione Europea. Certo, ci vorrebbe un ampio appoggio mediatico, l’appoggio dei parlamentari della Ue, il coinvolgimento dei premi Nobel per la Pace, e tanto altro. Ma se neanche proviamo a pensare, cadiamo nell’impotenza. L’iniziativa avrebbe un alto valore simbolico (unitivo, pacificatore). Ma il simbolo è sovrabbondante di senso. Quello della pace da amare, cercare e costruire ogni giorno. Senza stancarsi mai.

 

 

Briganti e Coletta guidano i Sindaci uniti per la Pace

L’incontro si terrà il 31 maggio alle ore 18,30 all’Auditorium San Michele Arcangelo. Introdurrà i lavori la presidente di Setiam Paola Di Veroli. Parteciperà lo scrittore Filippo Cannizzo. Saranno presenti Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, Damiano Coletta, Sindaco di Latina, Claudio Sperduti, Sindaco di Maenza, Mauro De Lillis, Sindaco di Cori, Pina Giovannoli, Sindaco di Sermoneta, Eligio Tombolillo, Sindaco di Pontinia, Lidano Lucidi, Sindaco di Sezze. Modererà i lavori lo storico Alessandro di Norma. E un inizio, non una fine. Ci vuole più coraggio nel costruire la pace che nel continuare una guerra. Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace è il titolo del libro di papa Francesco che ‘Avvenire’ ha presentato e anticipato lo scorso 13 aprile. Dall’eredità di La Pira e dall’attualità di Papa Bergoglio bisogna trarre la forza e la fiducia per provarci.

 

Rinaldo Ceccano